Aquila, portaerei della Regia Marina

L’Aquila fu una portaerei progettata durante la seconda guerra mondiale riutilizzando e modificando lo scafo del transatlantico Roma. Fu la prima portaerei italiana dotata di ponte di volo ad essere stata costruita, ma non entrò mai in servizio attivo.
Avrebbe potuto imbarcare 51 aerei da caccia Reggiane Re.2001 di cui 10 sul ponte di volo, 26 nell’hangar e i rimanenti sospesi al cielo dell’hangar stesso mediante un espediente inventato per lo scopo.
L’armamento era costituito da 8 cannoni singoli da 135/45 mm, 12 da 65/44 mm e 22 impianti sestupli di mitragliere da 20/65mm.
Alla data dell’armistizio dell’8 settembre 1943, la nave era già completata al 90%, praticamente pronta per i collaudi e le prove in mare.
Il 9 settembre la nave, che era stata sabotata prima di essere abbandonata dall’equipaggio, cadde nelle mani dei tedeschi che l’affidarono alle autorità della Repubblica Sociale Italiana che tentarono di immetterla in servizio ma senza successo.
I tedeschi cominciarono quindi lo smantellamento per riciclarne il ferro ed infine il 19 aprile 1945 la nave venne attaccata da mezzi d’assalto subacquei delle forze cobelligeranti italiane per impedire che i tedeschi l’affondassero per bloccare l’imboccatura del porto di Genova.
Alla fine della guerra, il 24 aprile 1945, venne ritrovata semisommersa a metà del porto nel tentativo di bloccare il passaggio fra il bacino della Lanterna e gli scali occidentali.
Rimorchiata dagli inglesi alla Calata Bettolo, vi rimase qualche anno finché fu rimorchiata nel 1949 a La Spezia per un suo eventuale riutilizzo. Vista la difficoltà e il costo necessario per riportare la nave allo stato originale di piroscafo ne venne decisa la demolizione, avvenuta nel 1952.

Modello
Scavo intero stampato in 3D, acquistato su Alì Express
Attrezzature portuali: Water Line Series
Treno (in fotoincisione): Alliance Model Works
Banchina autocostruita

Passione e cultura del modellismo